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Le indagini OLAF, le attività della dogana e la tesi della giurisprudenza

By 7 Novembre 2022No Comments

Nel corso degli ultimi anni ci sono state già diverse sentenze della Commissione tributaria che riprendevano il principio già ampiamente sostenuto dalla Corte di giustizia secondo cui la dogana può procedere ad un recupero di maggiori diritti solo allorquando l’indagine OLAF sia specifica e puntuale e che non lascia spazio ad interpretazioni o associazioni di merci (C-47/16 – C-293/04), invertendo l’onere della prova in capo alla pubblica amministrazione.
Andiamo per ordine.
L’OLAF è un organismo indipendente che opera all’interno della Commissione Europea e può esaminare questioni relative a frodi, corruzione e altri reati lesivi degli interessi finanziari dell’UE per quanto riguarda:

  • tutte le spese dell’Unione;
  • alcuni elementi delle entrate dell’UE, soprattutto i dazi doganali;
  • sospetti di gravi inadempimenti degli obblighi professionali da parte del personale e dei membri delle istituzioni dell’UE.

L’OLAF riceve segnalazioni di frodi e irregolarità da fonti diverse. Nella maggior parte dei casi, le informazioni sono il risultato di controlli effettuati da chi è responsabile della gestione dei fondi dell’UE nelle istituzioni europee o negli Stati membri. Le indagini possono comportare colloqui e ispezioni di locali e sono classificate in una delle tre categorie seguenti:

  • indagini interne: si tratta di indagini amministrative all’interno delle istituzioni e degli organi dell’UE per rilevare casi di frode, corruzione e altre attività illecite;
  • indagini esterne: si tratta di indagini amministrative al di fuori delle istituzioni e degli organi dell’UE per rilevare casi di frode o altre irregolarità da parte di persone fisiche o giuridiche;
  • coordinamento: l’OLAF contribuisce alle indagini svolte dalle autorità nazionali o da altri servizi dell’UE agevolando la raccolta e lo scambio di informazioni e facilitando i contatti.

L’Olaf per approfondire le indagini invia una nota alla Direzione antifrode e controlli che riporta le informazioni sul caso ovvero: tipo di frode presunta, merci interessate, dinamica della froda, tipologia di controlli necessari, etc.
La Direzione centrale antifrode di ADM avvia le analisi sul caso prospettato dall’Olaf, consulta le banche dati in possesso dell’agenzia e traccia il profilo di rischio.
Tale profilo, con una nota, viene trasmesso alle Direzioni e agli uffici territoriali i quali iniziano ad effettuare i controlli seguendo i parametri indicati nella nota della direzione antifrode.
A seguito delle verifiche e per un periodo stabilito la direzione antifrode invia all’OLAF un report dettagliato dell’attività eseguita pronunciandosi sull’accertamento o meno della frode segnalata.
L’Olaf esamina il report e potrebbe eseguire dei controlli sul posto per approfondire alcune tematiche ed alla fine viene redatto il report finale che contiene:
– l’analisi giuridica dei fatti
– eventuali importi da recuperare
– elementi comprovanti la frode

A seguito di questo report conclusivo, la direzione antifrode invia alle direzioni ed agli uffici territoriali le dovute istruzioni per recuperare i maggiori diritti.
Quindi si apre un procedimento di revisione d’accertamento d’ufficio.
L’ufficio analizza il fascicolo dell’importazione e, solitamente, in base ai criteri dettati dall’Olaf tende a disconoscere i certificati di origine, se presenti.
In questo caso, visto l’orientamento giurisprudenziale la parte può disconoscere l’attività, se, ADM non dimostra di avere prove sufficienti e certe che il certificato è inesatto o non veritiero.
Si ricorda che ADM nel caso in cui nutra “fondati dubbi” sull’esattezza delle informazioni in esso contenute può attivare una richiesta di cooperazione amministrativa ai sensi dell’art. 59 Reg. 2447/2015, chiedendo alle autorità competenti di verificare se l’origine dichiarata sia stata stabilita correttamente.
Non è quindi possibile fare un semplice rimando a generici Report Olaf che non siano specificamente riferiti alle importazioni oggetto di contestazione.

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